Il Fotogramma


Bentornati!
Il giorno 24 Ottobre con il Prof. Manfredini abbiamo fatto il nostro secondo laboratorio di alfabetizzazione.
Questo laboratorio consiste nell'elaborazione di un Fotogramma; anche questa volta vi starete chiedendo in cosa consiste e cos'è giusto?
Non preoccupatevi, ve lo spiego subito, è un'immagine fotografica ottenuta all'interno di una camera oscura mediante una tecnica off-camera (senza l'utilizzo di una macchina fotografica). Questo serve a comprende il principio chimico su cui si basa la fotografia analogica.
Per la realizzazione del nostro Fotogramma ci siamo minuti di tre vaschette contenenti due liquidi ciascuna, carta fotosensibile e luce.
Il prof ci ha divisi in gruppi di circa sette persone e ci ha portato in una stanza del laboratorio di chimica. Dopo averci spiegato il tutto, ha spento la luce e ha acceso due lucine (una rossa e una gialla) che potevano restare accese perché non rovinavano il foglio.
Nella prima vaschetta, sviluppo, abbiamo messo 100 ml di Idrochinone e 900 ml di acqua; nella seconda, arresto, acqua e aceto; nella terza, fissaggio, 200 ml di Cloruro di Sodio e 800 ml di acqua e nella quarta vaschetta, lavaggio, abbiamo messo solo acqua.
Lo sviluppo stimola la parte fotosensibile del foglio accelerando l'annerimento; l'arresto elimina i residui chimici impedendo che il fissaggio e lo sviluppo entrino in contatto; infine io fissaggio, elimina i sali d'argento permettendo di vedere la foto a distanza di giorni.
Questa volta abbiamo realizzato un Fotogramma su sfondo nero in coppie (io ero con Bissoli Chiara).
Per la sua realizzazione, abbiamo posizionato a nostro piacimento i quattro oggetti scelti sulla carta fotosensibile e dopo il prof è passato e ha azionato la luce sulla carta, per ridurre i sali d'argento in argento metallico, formando un'immagine non visibile ad occhio nudo.
Successivamente abbiamo immerso la carta nella vaschetta dello sviluppo e posizionando il pollice e l'indice al centro del bordo della vaschetta l'abbiamo mossa creando delle onde per favorire il movimento dell'acqua. Quest'ultimo accelerava il processo di riduzione e permetteva di vedere l'annerimento dei sali d'argento nelle zone colpite dalla luce. Poi abbiamo immerso la carta nella vaschetta dell'arresto e abbiamo ripetuto lo stesso movimento per favorire il blocco dell'azione dello sviluppo sulla carta fotosensibile.
Infine, abbiamo immerso la carta nella vaschetta del fissaggio ripetendo lo stesso movimento per non fare alterare l'immagine; poi abbiamo sciacquato la carta sotto acqua corrente e l'abbiamo appesa al muro in modo che si asciugasse.
Il risultato è stato un'impronta su sfondo nero corrispondente alla forma degli oggetti da noi scelti e collocati sulla carta.

Qui sotto vi lascio il Fotogramma che abbiamo realizzato io e Chiara.B


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