Il chimigramma
Bentornati!
Il giorno 20 Ottobre, nelle due ore con il Prof. Manfredini e la Prof.ssa Marangoni, abbiamo fatto il nostro primo laboratorio di alfabetizzazione.
Questo laboratorio consiste nell'elaborazione di un Chimigramma; vi starete chiedendo in cosa consiste e cos'è un Chimigramma giusto?
Ve lo spiego subito, è un'immagine fotografica ottenuta in luce ambiente mediante una tecnica off-camera (senza l'utilizzo di una macchina fotografica).
Per la realizzazione di un Chimigramma, ci siamo minuti di tre vaschette contenenti due liquidi ciascuna, una vaschetta con acqua, carta fotosensibile e luce. Per prima cosa abbiamo preso dieci banchi e li abbiamo uniti, poi li abbiamo ricoperti con dei sacchetti e abbiamo posizionato le vaschette su di essi, e infine, abbiamo messo i liquidi nelle rispettive vaschette.
Nella prima vaschetta, sviluppo, abbiamo messo 100 ml di Idrochinone e 900 ml di acqua; nella seconda, arresto, acqua e aceto; nella terza, fissaggio, 200 ml di Cloruro di Sodio e 800 ml di acqua e nella quarta vaschetta, lavaggio, abbiamo messo solo acqua.
Lo sviluppo stimola la parte fotosensibile del foglio accelerando l'annerimento; l'arresto elimina i residui chimici impedendo che il fissaggio e lo sviluppo entrino in contatto; infine io fissaggio, elimina i sali d'argento permettendo di vedere la foto a distanza di giorni.
Noi abbiamo realizzato due Chimigramma: uno su sfondo bianco e uno su sfondo nero.
Per la realizzazione del primo, siamo partiti dallo sviluppo: abbiamo immerso la nostra mano nella vaschetta dello sviluppo e prima di estrarla per andarla a posizionare sulla carta fotosensibile, abbiamo aspettato qualche minuto. Una volta appoggiata la mano sulla carta, abbiamo aspettato un po' in modo tale che rimanesse l'impronta nera grazie ai sali d'argento. Successivamente, dopo aver tolto la mano, abbiamo immerso la carta nella vaschetta dell'arresto e posizionato il pollice e l'indice al centro del bordo della vaschetta l'abbiamo mossa creando delle onde favorendo il movimento dell'acqua che fermerà l'azione dello sviluppo. In seguito, abbiamo immerso la carta nella vaschetta del fissaggio e abbiamo ripetuto lo stesso movimento, in modo tale che i sali d'argento venissero sciolti e la nostra immagine nel tempo non si annerisca.
Invece per la realizzazione del secondo, abbiamo fatto il percorso inverso. Siamo partiti dal fissaggio: abbiamo immerso la mano nella vaschetta del fissaggio e atteso qualche minuto per poi posizionarla sulla carta fotosensibile. Questa volta però, non abbiamo notato nulla inizialmente, ma solo una volta immersa la carta nella vaschetta dell'arresto e poi in quella dello sviluppo; poi muovendo sempre la vaschetta nello stesso modo abbiamo iniziato a vedere l'immagine.
Alla fine di entrambi i casi, abbiamo immerso le nostre foto nella vaschetta del lavaggio, le abbiamo sciacquate sotto acqua corrente e, infine, le abbiamo appese ad un filo e abbiamo aspettato che si asciugassero.
Questo laboratorio consiste nell'elaborazione di un Chimigramma; vi starete chiedendo in cosa consiste e cos'è un Chimigramma giusto?
Ve lo spiego subito, è un'immagine fotografica ottenuta in luce ambiente mediante una tecnica off-camera (senza l'utilizzo di una macchina fotografica).
Per la realizzazione di un Chimigramma, ci siamo minuti di tre vaschette contenenti due liquidi ciascuna, una vaschetta con acqua, carta fotosensibile e luce. Per prima cosa abbiamo preso dieci banchi e li abbiamo uniti, poi li abbiamo ricoperti con dei sacchetti e abbiamo posizionato le vaschette su di essi, e infine, abbiamo messo i liquidi nelle rispettive vaschette.
Nella prima vaschetta, sviluppo, abbiamo messo 100 ml di Idrochinone e 900 ml di acqua; nella seconda, arresto, acqua e aceto; nella terza, fissaggio, 200 ml di Cloruro di Sodio e 800 ml di acqua e nella quarta vaschetta, lavaggio, abbiamo messo solo acqua.
Lo sviluppo stimola la parte fotosensibile del foglio accelerando l'annerimento; l'arresto elimina i residui chimici impedendo che il fissaggio e lo sviluppo entrino in contatto; infine io fissaggio, elimina i sali d'argento permettendo di vedere la foto a distanza di giorni.
Noi abbiamo realizzato due Chimigramma: uno su sfondo bianco e uno su sfondo nero.
Per la realizzazione del primo, siamo partiti dallo sviluppo: abbiamo immerso la nostra mano nella vaschetta dello sviluppo e prima di estrarla per andarla a posizionare sulla carta fotosensibile, abbiamo aspettato qualche minuto. Una volta appoggiata la mano sulla carta, abbiamo aspettato un po' in modo tale che rimanesse l'impronta nera grazie ai sali d'argento. Successivamente, dopo aver tolto la mano, abbiamo immerso la carta nella vaschetta dell'arresto e posizionato il pollice e l'indice al centro del bordo della vaschetta l'abbiamo mossa creando delle onde favorendo il movimento dell'acqua che fermerà l'azione dello sviluppo. In seguito, abbiamo immerso la carta nella vaschetta del fissaggio e abbiamo ripetuto lo stesso movimento, in modo tale che i sali d'argento venissero sciolti e la nostra immagine nel tempo non si annerisca.
Invece per la realizzazione del secondo, abbiamo fatto il percorso inverso. Siamo partiti dal fissaggio: abbiamo immerso la mano nella vaschetta del fissaggio e atteso qualche minuto per poi posizionarla sulla carta fotosensibile. Questa volta però, non abbiamo notato nulla inizialmente, ma solo una volta immersa la carta nella vaschetta dell'arresto e poi in quella dello sviluppo; poi muovendo sempre la vaschetta nello stesso modo abbiamo iniziato a vedere l'immagine.
Alla fine di entrambi i casi, abbiamo immerso le nostre foto nella vaschetta del lavaggio, le abbiamo sciacquate sotto acqua corrente e, infine, le abbiamo appese ad un filo e abbiamo aspettato che si asciugassero.
Qui sotto vi lascio i due Chimigramma che ho realizzato io e delle foto di backstage scattate dai prof durante l'elaborazione.
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Chimigramma su sfondo bianco: Un segno che lascia un ricordo |
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